Confini e limiti nel sistema familiare:
La famiglia ha bisogno di regole ovvero limiti e confini per funzionare in maniera ottimale. Queste norme servono ai sottosistemi per interagire fra loro e al sistema familiare per interagire con la realtà esterna. Questi limiti infatti danno modo al membro della famiglia di sentirsi appartenente ad essa ma allo stesso tempo di sperimentare la sua unicità e differenziazione nella realtà esterna alla famiglia.
In famiglie dove le regole sono disfunzionali è probabile che il membro faccia difficoltà a definire la proprio sé come individuo unico e slegato dal sistema e questo mette a repentaglio l’equilibrio tra appartenenza e individualità.
A cosa servono le regole?
Le regole in una famiglia servono ad uno scambio reciproco di informazioni, ma anche affetti e molto altro, tra sottosistema e tra sistema e scuola, amici, lavoro…; inoltre queste regole permettono di definire i ruoli e quindi di capire all’interno della famiglia chi partecipa a determinate attività e che funzione svolge.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che le regole proteggono la differenziazione e l’autonomia dei membri, permettendo alla persona di sentirsi un individuo unico e essere riconosciuto per le sue capacità e necessità, ma non solo permette anche di sviluppare capacità relazionali e svolgere le proprie funzioni senza difficoltà.
Nella famiglie dove vi è un buon funzionamento familiare, le regole fungono da guida e aiutano il sistema a sforzarsi per lo sviluppo del sistema e il suo benessere.
Nelle famiglie dove invece il funzionamento del sistema è compromesso le regole sono usate da membri per inibire il cambiamento e mantenere un equilibrio/omeostasi che da sicurezza ma non permette di risolvere i problema e lo sviluppo del sistema.
Le regole in generale dovrebbero essere condivise da tutti i membri del gruppo, non devono quindi essere imposte ma devo essere spiegate anche ai bambini in modo che ne comprendano l’utilità. La responsabilità del non rispetto delle regole dovrebbe essere dei genitori che ne prevedranno delle conseguenze. Nei divorzi o nelle discordanze tra genitori, è più difficile il rispetto delle regole in quando i bambini, avendo due opinioni contrapposte riguardo alle regole, potrebbero approfittarsene.
Limiti
Secondo Minuchin (pediatra, psichiatra e psicoterapeuta) le diverse famiglie possono definire tre tipi di limiti. I limiti danno modo di definire i confini che definiscono la famiglia.
Limiti chiari: Se in una famiglia ci sono dei limiti chiari vuol dire che ogni membro sa qual è il proprio spazio nella famiglia e sa che funzioni svolge all’interno di essa. Questa definizione chiara permette di interagire in modo funzionale nel sistema familiare.
Limiti diffusi: se in una famiglia ci sono dei limiti diffusi vuol dire che i limiti non essendo ben definiti creano confusione, infatti in questo tipo di famiglia i membri posso rivestire più ruoli e funzioni, non permettendone la differenziazione (essere riconosciuto come individuo unico con le proprie funzioni e le proprie necessità) a causa di una di questa eccessiva permeabilità tra gli individui e i sottosistemi.
Limiti rigidi: se in una famiglia ci sono dei limiti rigidi vuol dire che le regole sono poco flessibili e questo rende difficile la comunicazione e la comprensione tra i membri delle famiglia, producendo così un distanziamento eccessivo. Non essendoci flessibilità gli individui non forniscono e non ricevono sostegno emotivo e neanche una direzione adeguata.