La terapia esistenziale si divide in due correnti di pensiero: la terapia fenomenologica esistenziale nasce in Europa nel 1930; la terapia umanista esistenziale nasce invece in America nel 1950.
Tutte e due le correnti di pensiero hanno in comune l’uso del metodo fenomenologico e l’interesse per ciò che è specifico dell’essere umano.
Principi dell’essere umano nella terapia esistenziale
- Esiste in un unico contesto
- È conscio e consapevole della sua coscienza
- Ha la capacità di scegliere e di esserne responsabile
- È più della somma delle sue parti (Gestalt)
- Ha intenzionalità, sa quali sono le conseguenze delle sue azioni e cerca il significato delle cose, il loro valore e la loro creatività.
Metodo fenomenologico nella terapia esistenziale
- Riduzione
- Epokè
- Orizzontalizzazione
- Variazione eidetica
- Intuizione dell’essenziale
Riduzione
Prendere un evento e togliere tutte quelle interpretazioni aggiuntive che gli diamo noi, per vedere l’essenza di quell’evento senza tutto quello che noi proiettiamo sopra.
In particolare, il fenomeno (evento) può essere diviso in:
Noema: Cosa vedi
Noese: Come lo vedi
Epokè
È togliere ogni tipo i pregiudizio e quindi essere aperti ad accogliere l’evento nella sua essenza.
Orizzontalizzazione
Non evidenziare nessun fattore rispetto ad un altro, ma vederli tutti orizzontali e quindi tutti con lo stesso valore.
Variazione eidetica
Trovare la struttura essenziale di un evento o cosa. Qual è la struttura essenziale di una sedia? Cambia tutto quello che puoi ad esempio il colore, le gambe, il materiale, cos’è che rimane invariato e che rende la sedia riconoscibile anche cambiando le sue caratteristiche?
Intuizione dell’essenziale
Trovare il significato essenziale dell’esperienza (di solito non noti al paziente), in modo che possa essere utilizzato per riformulare e reinterpretare l’esperienza e ampliare l’orizzontalizzazione.
Fatti e possibilità
Fatti: i fatti sono gli avvenimenti su cui non abbiamo la possibilità di intervenire. Sono tutti gli eventi del passato, un esempio è la nostra nascita.
Possibilità: le possibilità sono tutti quei fatti su cui abbiamo la possibilità di intervenire e sono quelli presenti e futuri.
la terapia esistenziale
si basa sul Dasein (essere-lì), ovvero essere nel momento presente ovvero esistere. Ogni persona risponde in maniera differente a quello che gli viene dato o agli aspetti intrinseci dell’esistenza. La terapia si occupa di esplorare la forma con cui ogni individuo è ed esiste nel mondo.
Vivere esistenziale
secondo la terapia esistenziale
vivere in modo esistenziale significa seguire il tuo progetto di vita che deve essere unico e deve essere vissuto a tuo modo. Secondo gli esistenziali il disturbo mentale è un segno che ti comunica che stai vivendo la vita in modo impersonale, omologandoti ai tempi della società.
Angoscia o ansia
Per gli esistenziali l’ansia non è una cosa cattiva, anzi è vista come un richiamo e una sveglia che ci porta fuori dal nostro torpore. La nostra ansia ci sta chiedendo di renderci conto della nostra esistenza impersonale e per questo causa dolore. Ci mette in guardia riguardo a noi stessi.
L’ansia è quindi un richiamo a vivere in modo autentico e prenderci cura di noi stessi e darci il nostro personale tempo per vivere il nostro progetto di vita.
La risposta al disturbo mentale per la terapia esistenziale è vivere in modo soggettivo e individualmente, facendo le proprie scelte, seguendo i propri progetti e scegliere la propria strada.
Il raggiungimento di questa consapevolezza è però arduo per questo motivo lo psicoterapeuta dovrà indagare varie dimensioni della vita dell’individuo per farlo arrivare ad un risposta che lo rappresenti.
Queste aree sono:
- Area fisica: come si rapporta il soggetto con gli oggetti, con l’ambiente
- Area sociale: come il soggetto sta in relazione con le persone
- Area individuale: ciò che è accessibile solo al soggetto (pensieri, desideri, sogni…)
- Area spirituale: che valori ha il soggetto e che valori vanno contro il miei desideri
Oltre a queste aree dovrà inoltre indagare i conflitti esistenziali
Conflitti esistenziali
- Esistere o morire
- Autonomia o dipendenza
- Socialità o solitudine
- Manca di significato alla vita o progetto di vita
Nel contesto terapeutico secondo Karl Rogers è importante che ci siano cinque elementi costanti in modo che avvenga il cambiamento
Fondamenti della terapia esistenzale
- Empatia e comprensione: per capire il mondo e le esperienze dal punto di vista del paziente
- Giudizio positivo incondizionato: accettare tutto ciò che il paziente porta in seduta senza giudizio
- Congruenza: il terapeuta deve essere congruente con sé stesso in ogni momento
- Contatto psicologico: essere in sintonia col paziente e avere una vera relazione con lui
- I primi tre costruiscono la postura terapeutica