L’attaccamento evitante è uno stile di attaccamento che viene spiegate in numerose teorie. Qui di seguito vedremo come si sviluppa l’attaccamento e quali sono le sue implicazioni nell’infanzia.
L’infanzia è uno dei momenti più importanti e critici della vita di tutti gli individui. È un periodo di sviluppo molto importante dove si acquisiscono competenze di vita come ad esempio quelle motorie, relazionali, di linguaggio, cognitive e autoregolative. Queste competenze poi col tempo si affinano e consolidano nella crescita.
Per il corretto sviluppo del bambino è sicuramente essenziale la relazione precoce con la madre che inizia già durante il periodo gestazionale. La teoria dell’attaccamento di Bowlby spiega bene quanto questa relazione sia importante.
La madre per il corretto sviluppo dovrebbe fungere da base sicura per il bambino che la percepisce come responsiva e disponibile.
Durante il primo anno di vita il bambino stringe un legame di attaccamento con il caregiver. Bowlby ci spiega come viene creato questo attaccamento attraverso quattro fasi:
- Pre-attaccamento (fino a 6 settimane): comportamenti istintivi di attaccamento (pianto, sorriso, ricerca dello sguardo e aggrappandosi)
- Scelta del caregiver (fino a 8 mesi): indirizza i comportamenti verso un individuo preferenziale e l’angoscia non si manifesta nella separazione dal caregiver ma solo se lasciato solo
- Attaccamento (fino a 2 anni): ansia quando separato dalla madre e ricerca del caregiver attraverso abilità motorie cognitive (normali ansia da separazione e angoscia dell’estraneo)
- Relazione bidirezionale e di co-regolazione (dopo i 2 anni): i comportamenti del bimbo e del caregiver contribuiscono entrambi nella costruzione di un legame di attaccamento
Grazie alla Strange Situation Procedure (Ainsworth et al., 1978) si può capire quando il bambino è ancora piccolo, quale stile di attaccamento ha costruito con la madre.
ATTACCAMENTO EVITANTE NELL’INFANZIA
Lo stile di attaccamento evitante è caratterizzato da un comportamento di evitamento, osservabile nella strange situation, durante il ricongiungimento con la madre. Questa è una modalità difensiva con cui il bambino rivolge l’attenzione all’ambiente a agli oggetti per evitare di affrontare il disagio che prova e la vicinanza con la madre, la quale non soddisferà i bisogni del bambino in modo adeguato.
Questo comportamento può essere compreso come uno spostamento organizzato dell’attenzione dalla madre all’ambiente esterno. In questo modo si favorisce il mantenimento di un’organizzazione continua e maggiore vicinanza con la madre.
- La madre è poco responsiva ai bisogni di vicinanza del bambino
- Il bambino non riceve conforto quando attiva comportamenti di attaccamento durante le separazioni o i momenti di paura e spavento
- Non provano alcun segno di accelerazione del battito cardiaco al ritorno della madre dopo la separazione
Eredità
Secondo Bowlby l’insicurezza del genitore viene trasmessa ai figli attraverso le interazioni. Infatti, l’incapacità della madre di rispondere in modo adeguato ai bisogni del figlio viene trasmessa al figlio, ignorando i bisogni del figlio (evitamento).
La madre, quindi, ha delle difficoltà nel rispondere in modo empatico alle richieste, portando il bambino ad apprendere dei modelli interni del sé simili a quelli della madre.
L’utilizzo di meccanismi primitivi di difesa della madre potrebbe portare all’utilizzo prematuro da parte del bambino di tali difese influenzando così il corretto sviluppo dei modello operativi interni.
Un’influenza importante la svolgono anche il temperamento, ambiente e altre figure di attaccamento.
Adolescente e adulto evitante
Nell’articolo sull’attaccamento evitante abbiamo visto come fin dalla prima infanzia il nostro stile di attaccamento è molto importante per la nostra vita. Ma come diventa un adulto o un adolescente con uno stile di attaccamento evitante?
Attaccamento evitante nell’adolescente
L’attaccamento che si instaura nell’infanzia influenzerà le relazione che l’adolescente instaurerà e il suo attaccamento futuro.
Un forte contributo alla continuità dell’attaccamento è l’esposizione ad un ambiente opprimente sul piano emotivo. Senza una base genitoriale sicura questo potrà aggravare il sentimento di insicurezza.
L’adolescenza è un periodo in cui il disagio è normale, dovuto da molti fattori di cambiamento evolutivo. Tuttavia, il disagio può essere amplificato dall’attaccamento.
Attaccamento evitante e psicopatologie
- Disturbi della condotta
La non responsività del genitore fa emergere sentimenti di rabbia e ostilità nell’adolescente, inducendolo a comportamenti devianti di natura esternalizzante.
- Depressione
Percezione di inadeguatezza e non meritevoli dell’attenzione e la percezione che agli altri non interessano le proprie difficoltà. Potrebbe portare a comunicare in modo disfunzionale e patologico, cercando di esprimere le proprie difficoltà catturando l’attenzione e cercando una comunicazione con l’atro.
- Comportamenti suicidari
- Problemi di internalizzazione
Le persone con questo tipo di attaccamento sembrano avere modelli operativi interni negativi riguardo gli altri, che potrebbe condurre come nel disturbo della condotta a disturbi esternalizzanti. Tuttavia, dagli studi emerge che si possono invece consolidare difficoltà internalizzanti come la paura di essere delusi o traditi da quelli a cui vogliono bene, portando così a stress e ansia.
Attaccamento evitante nell’adulto
L’attaccamento rappresenta la base di tutte le relazioni che si andranno a costruire nel futuro.
Proprio per questo motivo è stato ideato uno strumento in grado di identificare il tipo di attaccamento presente nell’adulto, ovvero l’”adult attachment interview”.
Gli stili di attaccamento che si indentificano con questa intervista semi-strutturata sono gli stessi della strange situation, ovvero:
- Sicuro
- Distanziante – evitante
- Preoccupato- ambivalente
- Irrisolto – disorganizzato
Distanziante
Persone che respingono o minimizzano le relazioni sociali. A queste, infatti, attribuiscono poco valore o ne sono preoccupati.
Fanno fatica a ricordare eventi passati dell’infanzia, soprattutto se spiacevoli. Molte volte riportano ricordi specifici che contrastano con l’immagine idealizzata della loro infanzia.
Sono persone che tengono stretta la loro autonomia e indipendenza, evitando l’attaccamento. Sono infatti soli a svalutare le relazione e a minimizzare le conseguenze di episodi negativi.
I meccanismi di difesa maggiormente utilizzati sono: la scissione e la regressione. Questi due meccanismi permettono di eliminare i ricordi negativi mantenendo l’idealizzazione di sé e degli altri.
Relazioni romantiche
- Disagio nella vicinanza
- Hanno paura che il partner non risponda affettivamente ai loro bisogni
- Difficoltà a fidarsi
- Non vogliono dipendere dall’altro
- Negano il valore della relazione per tenere una bassa intensità emotiva