Il Lausanne Trilogue Play è uno strumento che viene usato per l’analisi della triade familiare: madre, padre (o chi ne fa le veci) e il bambino. è uno strumento di videoregistrazione, dove ai genitori viene chiesto di seguire delle indicazioni date dal clinico in uno spazio apposito. I genitori dovranno seguendo le indicazioni del clinico dovranno eseguire un’attività coordinata per 24 minuti. Durante l’attività due telecamere filmeranno tutto quello che accade, per permettere al clinico e anche ai genitori di poter esaminare con maggior dettaglio le interazioni. Una telecamera sarà rivolta verso i genitori e l’altra verso il bambino. Le competenze triadiche e diadiche che il bambino sviluppa sono essenziali per l’interazione sociale.
Sequenze interattive nel Lausanne Trilogue Play
In questo tempo ai genitori viene chiesto di eseguire 4 sequenze. Ogni sequenza dovrebbe avere all’incirca la stessa durata. I genitori non avranno a disposizione il tempo ma gli verrà detto quando inizia e quando finisce, senza specificare il tempo delle sequenze. Il clinico dovrà prestare molta attenzione ai segnali non verbali della comunicazione.
I membri della triade dovranno coordinarsi in 4 forme interattive differenti per portare a termine il compito. Le quattro sequenze previste sono:
- Interazione genitore-1 e figlio: uno dei due genitori inizia a giocare e interagire con il figlio. La sequenza dovrebbe durare quanto le altre.
- Interazione genitore-2 e figlio: l’altro genitore inizia a giocare e interagire con il figlio. La sequenza dovrebbe durare quanto le altre.
- Interazione tra genitori senza il figlio: i genitori interagiscono tra di loro e lasciano il figlio a guardare.
- Interazione di entrambi i genitori con il figlio: entrambi i genitori iniziano a giocare e interagire con il figlio. La sequenza dovrebbe durare quanto le altre.
Competenze intersoggettive del bambino
L’intersoggettività è un sistema di motivazione innato e biologico, che ci spinge a cercare la vicinanza dell’altro attraverso la condivisione di emozioni e contenuti mentali.
Fino ai 5 mesi di vita il bambino sviluppa l’intersoggettività primaria. Infatti, già dai primi giorni di vita il bambino manifesta una preferenza verso l’adulto e in particolare verso la madre. Il bambino riesce a riconoscere la madre, si concentra molto sul suo volto e sui movimenti del volto e infine mostra un particolare interesse nei confronti della voce materna.
Dopo il quinto mese inizia a sviluppare l’intersoggettività secondaria. Il bambino cerca il contatto attraverso il gioco condiviso con l’adulto, ad esempio attraverso scherzi, canzonature o fare il “clown” facendo smorfie ridicole. Oppure, cerca l’adulto attraverso l’esibizione consapevole e ritualizzata sé, ovvero attraverso il gioco proto simbolici. Questa capacità di gioco denota una maggiore consapevolezza sia sociale che di sé stesso.
La cogenitorialità nel Lausanne Trilogue Play
Per cogenitorialità intendiamo la relazione supportiva e collaborativa tra due adulti che si instaura relativamente alle reciproche responsabilità di guida nella sviluppo e nella socializzazione dei figli. Il processo di co-costruzione e di regolazione dell’interazione è influenzato dai comportamenti interattivi non verbali. Ogni membro dell’alleanza famigliare collabora nel raggiungimento di una condivisione degli affetti e delle esperienze positive. Anche il bambino già dai tre mesi di vita sviluppa le competenze affettivo relazionali triadiche. LTP si occupa di valutare le capacità relazionali, le risorse e i limiti delle abilità interattive.
Setting in base all’età del Lausanne Trilogue Play
- 7°/8° mese prenatale: Role Play con bambino (4-5min)
- 4° mese postnatale: interazione senza oggetti (10-15min)
- 9° mese postnatale: interazione con oggetti
- 18° mese postnatale: gioco con Playmobil
- 48° mese postnatale: gioco con Lego (15-20 min)
- Dai 2 ai 5 anni: gioco con Lego a terra
- Dai 6 ai 10 anni: organizzazione di un pic-nic
- Dagli 11 ai 18 anni: organizzazione di un week-end
15 dimensioni interattive del Lausanne Trilogue Play
Il clinico dopo aver sottoposto lo strumento dovrà prestare attenzioni a 15 parametri durante tutta la durata del video. Si può riguardare il video anche insieme ai genitori per farli prendere consapevolezza di determinate dinamiche. E infine permette di riguardare il video assieme ad un collega psicologo per essere sicuri che non sia sfuggito nulla.
- Segnali corporei di disponibilità ad interagire: osservare le espressioni facciali, l’attitudine generale dei partner e orientamento del corpo (ad esempio osservare l’orientamento del bacino e del busto).
- Inclusione del partner: il partner integra l’altro nel sistema familiare, presta attenziona ad eventuali esclusioni o auto-esclusioni. Ci sono delle diadi che portano all’esclusione del terzo?
- Organizzazione dei ruoli: i partner riescono a dare spazio al gioco condiviso tra gli altri due senza bisogno di intromettersi e seguendo le istruzioni dello sperimentatore.
- Struttura del tempo: i membri della famiglia riescono a mantenere circa lo stesso tempo in tutte le sequenze o vi sono delle asimmetrie (ad esempio l’interazione con la mamma dura 8 min e con il papà 1 min).
- Co-costruzione: come la famiglia riesce a creare attività condivise. Se c’è coordinazione e fluenza di emozioni e sentimenti di connessione.
- Scafolding genitoriale: i genitori sanno adattarsi al bambino? sanno adattarsi alla sua età evolutiva e al suo stato affettivo? Ad esempio genitori che si aspettano che il bambino cammini a 3 mesi.
- Calore familiare: come si presenta il clima emotivo all’interno della famiglia: c’è ricchezza e armonia?
- Validazione degli affetti da parte di un genitore: il genitore sa accogliere e rispondere adeguatamente ai bisogni emotivi del bambino? ad esempio sa validare e regolare le emozioni, sa qual è il significato di certi segnali come la fame, sonno ecc.?
- Autenticità degli affetti espressi: c’è congruenza tra le situazioni o i comportamenti e gli affetti? Ad esempio, i genitori cercano di intrattenere il figlio? c’è timidezza? Come si comportano quando il figlio si chiude?
- Autoregolazione del bambino: nei momenti interattivi il bambino è capace di autoregolarsi tramite una serie di comportamenti?
- Competenze comunicative: il bambino ha capacità comunicative interattive con i genitori come ad esempio l’indicare l’oggetto?
- Sostegno e cooperazione: i due genitori si sostengono e cooperano durante le sequenze?
- Conflitti ed interferenze perturbatrici: possono implicare conflitti o competizioni all’interno della famiglia
- Errori di comunicazione e loro risoluzione durante i cambiamenti del contesto: come avvengono i cambiamenti da una sequenza all’altra? Sono bruschi? O c’è un passaggio di testimone?
- Errori di comunicazione e loro risoluzione durante le attività svolte: osservare se ci sono stati degli errori di comunicazione avvenuti durante il gioco.
Conclusioni
Questo tipo di strumento è molto utile per individuare le problematiche che potrebbero portare il bambino a reagire in modo disfunzionale. È importante prestare molta attenzione al linguaggio non verbale per riuscire ad individuare i segnali che ci permettono di comprendere la situazione. è importante analizzare le dinamiche familiare per capire se siamo in presenza di una famiglia disfunzionale e se il bambino è portatore della patologia della famiglia.