abuso emotivo

L’abuso emotivo è un fenomeno complesso. L’abuso emotivo non è soltanto un’azione volta a ferire emotivamente una persona ma si tratta di un meccanismo insidioso. L’abuso mina la salute mentale e il benessere psicologico di chi lo riceve. Essendo difficile da riconoscere, la vittima può subire abuso emotivo per lungo tempo e di conseguenza sviluppare sintomi anche gravi che possono durate a lungo. Questi continui attacchi possono minare l’autostima della vittima, la fiducia in sé stessa e le relazioni future.

La sottile manipolazione dell’abuso emotivo

Le manipolazioni dell’abuso emotivo sono molto sottili per questo chi le subisce si trova troppo spesso intrappolato in un vortice da cui non riesce ad uscire e non ne capisce neanche bene le motivazioni. Questo avviene perché chi lo attua gioca proprio sui punti deboli della persona che lo subisce. Gioca con le emozioni e con manipola la percezione della vittima. Questo far sentire l’altra persona invalidata o far capire all’altra persona che non deve fidarsi di ciò che percepisce perché è sbagliato a lungo andare mina la sua autostima e la sua sicurezza. La vittima di solido per cercare di soddisfare le aspettative del partner, anche se irragionevoli, può finire per non credere più a sé stessa e perdere addirittura la propria identità. Non riesce più a riconoscere ciò che per lei è giusto e sano.

Ciclo distruttivo dell’abuso emotivo

È tanto difficile uscire dall’abuso emotivo perché l’inganno si autoalimentano attraverso un ciclo distruttivo, coinvolgendo:

  • Autocolpevolizzazione: la vittima continua a domandarsi cosa fa di sbagliato e cercando di adattarsi alla visione e alle richiesti del partner abusivo fino a perdere completamente fiducia della sua percezione delle cose.
  • Ciclo di ricompensa/punizione: l’abusatore alterna, anche molto ravvicinatamene, momenti di gentilezza e amore ed episodi di abuso emotivo. Questa ambivalenza crea molta confusione nella testa della vittima. Infatti, la vittima finisce per aggrapparsi alla speranza che le cose miglioreranno. Perché quella persona è capace di dargli amore, ma condizionato. Tuttavia, questo non può in alcun modo essere un tipo di amore sano.
  • Isolamento sociale: allontanando la vittima da amici e familiari, la allontana anche da chi potrebbe offrirgli prospettive diverse e supporto. Questo fa in modo che la persona non abbia altro a cui aggrapparsi se non il manipolatore.

Il costante dubbio e la manipolazione emotiva

Il dubbio può essere per la vittima sia ciò che la fa stare male, ma può essere anche un segnale da usare per uscire dal ciclo dell’abuso emotivo. Il problema sta proprio nell’interpretare le sensazioni e i segnali che il nostro corpo ci manda. La vittima può agire in due modi o continua a credere al manipolare automaticamente ovvero a frasi “non esiste nessun problemi e i tuoi dubbi sono infondati”, oppure può credere a sé stessa. Credere a sé stessi significa credere al fatto che se ho dei dubbi è perché c’è qualcosa di reale che non va. Tuttavia, non sono io vittima che non vado bene, è la situazione che non va bene.

Le bugie

Responsabilità della felicità dell’abusatore

L’abusatore potrà dire: “vedi mi hai fatto stare male” “vedi è colpa tua se siamo in questa situazione” … tuttavia, la vittima non è la responsabile della felicità dell’altro. La felicità è responsabilità unica di noi stessi e queste frasi fungono da meccanismo di controllo subdolo. Questo meccanismo piano piano porterà alla costruzione di una dipendenza emotiva. Il passo più difficile, ma che costituisce anche la chiave verso la liberazione è scollarsi di dosso quel senso di colpa che ci hanno ingiustamente dato e capire che la felicità è una responsabilità individuale. E che quindi anche le vittime dovrebbero prima di tutto prendersi la responsabilità della propria di felicità.

Responsabilità della rabbia

Lo stesso meccanismo di prima è usato anche per la rabbia. La vittima viene indotta a pensare che se l’abusatore si arrabbia allora è colpa sua. Questa è un’altra bugia per giustificare i suoi comportamenti abusivi. Questo meccanismo permette all’abusatore di ottenere il controllo totale della situazione e costringendo alla vittima a conformarsi ai suoi desideri per evitare la sua rabbia. Peccato che la rabbia sia solo una conseguenza dei problemi personali che l’abusatore ha e non da azioni altrui. L’importante è convincersi che nessuno e nemmeno la vittima si merita di essere trattato con violenza o aggressività. Bisogna imparare a porre dei confini sani. Dei confini che ci permettano di stare bene e non essere aggrediti.

Responsabilità della risoluzione del rapporto

L’abusatore dà la responsabilità alla vittima anche dei problemi della relazione. La vittima diventa l’unica in grade di risolvere i problemi della relazione. Questo meccanismo porta ad avere una relazione di dipendenza emotiva ancora una volta. La responsabilità di una relazione è di entrambi gli individui. È importante non sentirsi obbligati a risolvere problemi da soli di cui abbiamo solo una parte di responsabilità. Per risolvere i problemi è necessario che l’abusatore riconosca la sua parte di responsabilità e si impegni a lavorare sui suoi tratti disfunzionali.

Come smettere di credere alle bugie dell’abusatore

Smettere di accettare le parole come verità assoluta

Il primo passo è proprio credere a noi stessi e smettere di credere alle bugie dell’abusatore. Imparare a mettere in discussione ciò che viene fatto passare per verità assoluta è molto importante. Le critiche e i giudizi negativi che vengono attribuiti a te o alle altre persone non sono veri se tu non li ritieni veri. Le parole che l’abusatore usa sono perfettamente calcolate e pensate per controllarti e per portarti a fare o a pensare quello che vuole lui, non importa quale sia realtà oggettiva.

Smettere di credere a cose irragionevoli

L’abusatore impone di soddisfare le sue aspettative irragionevoli. Aderire a standard impossibili diventa per la vittima essenziale, creando in lei una forte frustrazione. Riconoscere che sono aspettative irragionevoli è già un buon punto di partenza. Anche in questo caso è importante stabilire confini sani e comunicare che esistono anche le proprie esigenze. Non ci si deve sentire inadeguati perché si esprimono i propri bisogni o perché non si aderisce ad un prototipo irreale.

Dubitare delle percezioni distorte

L’obbiettivo dell’abusatore è proprio quello di far dubitare la vittima delle proprie percezioni, facendole credere che sia sbagliata e fuori luogo. La vittima dovrebbe dubitare delle parole del manipolare ed iniziare a credere alle sue di percezioni. Infatti, se delle percezioni ci sembrano visioni distorte della realtà, è bene fidarsi delle proprie intuizioni. Per fare questo può essere molto d’aiuto chiedere un feedback esterno ad un amico fidato o professionisti psicologi. Questo aiuterà ad avere una prospettiva più oggettiva e imparziale della situazione.

Ricerca di supporto

Per uscire da questa situazione è importante chiedere aiuto ad un esperto. Uno psicologo/psicoterapeuta può dare supporto e aiutare la persona ad iniziare un percorso di guarigione. Anche la propria cerchia sociale può fungere d’aiuto. Amici e familiari possono sostenere la persona per affrontare la situazione.

Abuso emotivo: sintomi, cause e cura

Sintomi dell’abuso emotivo

Per capire se sei in una situazione in cui ti stanno abusando emotivamente è importante che riconosci i segni e le conseguenze che questa situazione sta portando a te e alla tua vita. Alcuni di questi sintomi più comuni sono:

  • Isolamento: la vittima viene allontanata da amici, familiari e altre persone che potrebbero supportarla
  • Critiche costanti: la vittima viene costantemente criticata dall’abusatore e questo può portare ad una diminuzione o maggiore fragilità dell’autostima
  • Manipolazione emotiva: l’abusatore manipola le emozioni della vittima in modo da poterla controllare
  • Minace e intimidazioni: l’abusatore controlla la vittima anche attraverso l’uso di minacce e intimidazioni
  • Cambiamenti nell’autostima: la vittima sente che la sua autostima diventa sempre più fragile, inizia a cambiare l’opinione e l’immagine che ha di sé stessa, può sviluppare una bassa autostima e ha dubbi costanti sulle proprie capacità che possono essere sanati solo dal manipolatore che diventa quindi una necessità per la vittima e in questo modo la controlla.

Cause dell’abuso emotivo

Le cause dell’abuso emotivo possono essere di vario tipo. La predisposizione a questo tipo di dinamiche è sia da parte dell’abusatore, sia da parte della vittima. L’abusatore instaura dinamiche che ha provato sul suo corpo o come vittima o come strategia di sopravvivenza. Ha imparato che l’unico modo per rapportarsi con una persona è tenerla sotto controllo sennò la situazione potrebbe rivelarsi minacciosa. Al contrario la vittima ha imparato che valgono più le parole altrui e che lei può essere messa da parte se c’è da soddisfare i bisogni altrui.

Vediamo alcune cause che portano il manipolatore ad attuare l’abuso emotivo:

  • Bassa autostima: compensa la sua bassa autostima controllando gli altri. se faccio sentire l’altro inferiore e responsabile delle problematiche evito di mettermi in discussione e quindi di minare la mia autostima.
  • Problemi di controllo: l’abusato si sente impotente di fronte alle problematiche e alle reazioni dell’altro e quindi le controlla in modo che non possano essere usate contro di lui.
  • Disturbi psicologici: può avvenire se le persone abusanti soffrono di personalità narcisistica o antisociale, ma non è una condizione necessaria.
  • Modelli Familiari: aver subito abuso emotivo in famiglia può contribuire a sviluppare comportamenti relazionali di questo tipo. Il bambino che impara che ci si vuole bene manipolandosi, lo reitererà anche nelle sue altre relazioni.

Cura e guarigione dall’abuso emotivo

Per guarire dall’abuso emotivo ci vuole tempo, impegno e supporto. Infatti, quando si è dentro il ciclo dell’abuso emotivo non è facile rendersene conto da soli. Ti senti come in un mondo parallelo in cui non sai però di essere. Alcuni passi cruciali per uscirne sono:

  • Riconoscimento: riconoscere che si è dentro una relazione dove si subisce abuso emotivo è il primo passo e in realtà anche il più difficile e fondamentale.
  • Ricerca di supporto: l’abusatore isola la vittima, per questo motivo è importante ricercare il supporto di familiari, amici o professionisti.
  • Distanziamento: allontanarsi dall’abusatore ci permette di vedere con più lucidità la realtà e di riuscire finalmente ad affidarci alle nostre sensazioni. Questo potrà comportare la fine della relazione o una pausa, ma è importante pensare di meritarsela, che la rottura non è negativa anzi. La rottura o la pausa aiuterà la vittima a trovare sé stessa e finalmente a poter vedere le cose con i propri occhi e pensare solo al suo bene per una volta.
  • Terapia: la psicoterapia, in particolare quella focalizzata sul trauma, aiuterà ad affrontare i danni emotiva causati dalla relazione di abuso.
  • Costruzione dell’autostima: rinforzare la propria autostima è importante per riprendersi dall’abuso emotivo. Bisogna iniziare a credere di nuovo in sé stessi e nelle proprie percezioni. Si può iniziando riflettendo sui propri punti di forza, la ripresa di attività e interessi che ci piacciono e coltivare relazioni sane (vedi l’articolo: 10 modi per migliorare l’autostima).
  • Stabilire confini: stabilire confini sani è essenziale per stare bene e per proteggersi da abusi emotivi o altre forme di violenza psicologica. Stabilire un confine significa mettere davanti i nostri bisogni e credere di meritare rispetto sia da noi stessi che dalle altre persone.

L’importanza della sensibilizzazione sull’abuso emotivo

Sensibilizzare le persone all’abuso emotivo è importante per riconoscerlo se avviene e per le persone che ci sono già dentro per far sapere che ci sono persone che possono aiutarle. Questi tipi di abuso sono difficili da riconoscere perché si basano su sottili meccanismi di controllo. Talvolta, possiamo anche averli subiti dai nostri genitori e questo rende ancora più difficile riconoscerli. Questo perché ciò che abbiamo imparato in famiglia ci sembra la norma giusta e corretta da seguire. Se siamo stati abusati emotivamente da piccoli tenderemo a subirlo o ad agirlo. Sarebbe importante che questi argomenti venissero trattati anche nelle scuole, in comunità e in televisione. Questo permetterebbe di riconoscere i segnali precoci dell’abuso emotivo. Si dovrebbe poter parlare apertamente di queste tematiche e bisognerebbe incoraggiare un dialogo aperto su questi temi.

Conclusioni: guarire e sconfiggere l’abuso emotivo

L’abuso emotivo si basa su meccanismi molto sottili ed è molto difficile da riconoscere. È importante che la vittima sappia che non bisogna per forza subiti ed essere trattati male per essere amati. L’amore risiede in quelle persone che ci fanno sentire bene, accolti ed apprezzati.

Il primo passo per prendersi cura di sé è chiedere aiuto. Questo non significa non è essere in grado di fronteggiare la situazione. Significa amarsi e rispettarsi. Amici stretti, familiari e psicologi sono pronti per supportarti.