La teoria dell’attaccamento è stata sviluppata da John Bowlby tra gli anni ’50 e ’60. Bowlby spinto dalla sua storia personale, si interessò alle relazioni precoci tra bambino e figure di accudimento (madri, padri, baby-sitter).
Secondo questa teoria, le persone sono predisposte a formare legami emotivi con gli altri, ma in modo particolare con chi gli fornisce sicurezza e protezione (caregiver).
Il caregiver è colui che si prende cura del bambino ed è il suo punto di riferimento nelle situazioni di stress. Il caregiver è colui che fornisce protezione e sicurezza e di solito è rappresentato dalla madre, ma per alcuni bambini può essere anche il padre o il nonno, la nonna o surrogati dei genitori.
Caratteristiche
Ogni persona secondo questa teoria ha:
- Bisogni di attaccamento: bisogni di connessione e vicinanza con i caregiver, ad esempio, bisogni di sicurezza, conforto, protezione e supporto emotivo.
- Figure di attaccamento: genitori o persone che svolgono la loro funzioni e sono responsabili della soddisfazione dei bisogni di attaccamento del bambino. Hanno il compito di fornire un ambiente sicuro e protettivo.
- Comportamenti di attaccamento: i comportamenti che hanno la funzione di ricerca della vicinanza e della protezione del caregiver. Alcuni esempi sono il pianto, la ricerca di contatto, l’avvicinamento e la ricerca di conforto.
- Stili di attaccamento: si sviluppano in base alle esperienze precoci con i caregiver. Influenzano la percezione di sé, degli altri e delle relazione interpersonali nella vita adulta.
- Modelli interni di lavoro: la relazione con le figure di attaccamento fornisce un modello di lavoro interno (rappresentazioni mentali delle relazioni). Questi modelli vengono poi riprodotti in situazioni relazionali simili. Questi modelli, infatti, influenzano la percezione delle relazioni future e il modo in cui le persone si comportano in esse.
L’attaccamento nella vita adulta
Questa teoria si basa sul fatto che il legamento affettivo che si instaura tra queste figure e i bambini, è un predittore delle capacità di autoregolazione delle emozioni, dell’esplorazione dell’ambiente e della capacità di costruire relazioni soddisfacenti nella vita.
Bowlby sosteneva che l’attaccamento è innato e si sviluppava durante l’infanzia con implicazioni importanti sulla salute mentale e sul funzionamento sociale.
Bowlby condusse molti studi su bambini che, a causa delle circostanze della Seconda guerra mondiale, erano stati separati dai loro genitori. A causa di questa deprivazione affettiva questi bambini manifestavano problemi emotivi e comportamentali. Questo lo portò a ipotizzare che la mancanza di una figura di attaccamento sicura potesse avere conseguenze negative sullo sviluppo del bambino.
Secondo la teoria dell’attaccamento per crescere mentalmente sano il bambino deve avere una relazione calda, intima e continuativa con il caregiver e in questa relazione entrambi devono trovare soddisfazione e gioia. Inoltre, i genitori per poter dare quello di cui hanno bisogno i bambini dovrebbero avere a disposizione reti sociali, buono stato economico, di salute nello sviluppo delle relazioni e ben funzionanti.
Stili di attaccamento
- Sicuro: bambini che esplorano l’ambiente quando il caregiver è presente; mostrano un equilibrio tra vicinanza al caregiver e la capacità di esplorazione autonoma. Hanno una madre responsiva che alla ricerca di conforto del bambino mostra sicurezza e conforto. I bambini con questo stile di attaccamento mostrano fiducia nelle relazioni anche nella vita adulta.
- Insicuro evitante: bambini che evitano la vicinanza con il caregiver e quando la madre se ne va mostrano una reazione emotiva minima alla separazione o quando si riuniscono con la figura di attaccamento. Mostrano molta indipendenza e resistenza nella creazione di relazioni e nella ricerca di supporto e conforto. I caregiver di questi bambini sono spesso poco responsivi quindi il bambino impara che non riceverà conforto o sicurezza dal caregiver quando avrà bisogno.
- Insicuro ansioso/preoccupato: bambini che mostrano costante preoccupazione per la disponibilità e stabilità affettiva del caregiver. A causa della responsività altalenante del caregiver, che a volte procura supporto e a volte invece no, i bambini con questo stile di attaccamento sono iper-vigili ansiosi. Nella separazione mostrano una reazione emotiva molto forte e possono essere eccessivamente dipendenti dal caregiver.
- Disorganizzato: bambini che mostrano una mancanza di strategie coerenti per la gestione dello stress e l’ambivalenza nei confronti della figura di attaccamento. Questi bambini possono avere comportamenti contradittori o confusi, ad esempio si avvicinano alla figura di attaccamento, ma sono terrorizzati da essa. È spesso associato a esperienze di trauma, abuso o negligenza nella relazione col caregiver, ma anche di dinamiche familiari complesse.
Strange situation procedure
In seguito, Mary Ainsworth ideò un metodo per l’osservazione e la classificazione di questi stili di attaccamento e la chiamo: “strange situation procedure”. Nella strage situation il bambino e il caregiver vengono posti in una stanza e in seguito con l’aggiunta di un estraneo. Le dinamiche che il bambino ha con la madre, con la solitudine, con l’estraneo e con l’ambiente permettono di identificare attraverso l’osservazione lo stile di attaccamento del bambino.
La separazione di questi bambini viene spesso rielaborata nella vita adulta seguendo queste fasi del lutto: torpore, desiderio e protesta, disorganizzazione e disperazione e riorganizzazione.
Molto difficile è lavorare in terapia con stili di attaccamento con modelli rigidi e inadeguati, poiché possono essere riproposti nelle interazioni con il terapeuta (trasferimento).
Proprio la terapia cerca di capire l’origine di questi modelli di lavoro interni disfunzionali per poter fungere da base sicura e affidabile per l’individuo che in questo modo riesce a iniziare un’esplorazione e rielaborazione dei proprio modelli di lavoro interno.
La teoria dell’attaccamento oggi
Allo stato attuale è molto importante la teoria dell’attaccamento per la comprensione degli aspetti psicologici, interi o rappresentazionali, come ad esempio la trasmissione intergenerazionale di questi stili di attaccamento.
la teoria è molto importante anche nelle psicopatologie, vi sono molti studi, infatti, che indagano la correlazione tra relazioni familiare e depressione o maltrattamento e gli interventi clinici correlati.
Sarebbe un interessante approfondimento, la comprensione dell’attaccamento tra adulti, dei legami fra fratelli e le dinamiche di attaccamento nel contesto familiare.
È importante infine ricordare che gli stili di attaccamento possono influenzare il funzionamento sociale ed emotivo nella vita adulta. Da adulti, si possono utilizzare stili di attaccamento simili a quelli della propria infanzia, ma possono anche essere modificati da esperienze e relazioni vissute nella vita adulta.
In conclusione, l’attaccamento che sviluppiamo ha importanti implicazione per lo sviluppo socio-emotivo, la formazione delle relazioni, la regolazione emotiva e il benessere psicologico.