La malattia bipolare è un disturbo psichiatrico caratterizzato da episodi alternanti di depressione maggiore e mania. Il quadro clinico può variare a seconda dell’età del paziente. Nei bambini in età pre-puberale e nella prima metà dell’adolescenza, l’episodio iniziale è spesso caratterizzato da una depressione maggiore di tipo veloce/ultraveloce/ultradiano a cicli cronici e continui. D’altra parte, nella seconda metà dell’adolescenza e negli adulti, l’episodio iniziale è di solito una fase maniacale con un esordio di tipo discreto e improvviso, con frequenza settimanale.
Cicli
Durante i cicli della malattia bipolare, possono essere identificate diverse tipologie di episodi. Nei giovani pazienti, si possono osservare:
- cicli ultrarapidi, con episodi maniacali brevi della durata di poche ore o giorni, ma sempre inferiori a 4 giorni.
- Nei cicli ultradiani, gli episodi di mania si ripetono quotidianamente con una frequenza superiore a 365 all’anno e comportano sintomi di mania presenti per almeno 4 ore al giorno.
- I cicli possono essere complessi, con episodi brevi che si verificano all’interno di periodi più lunghi (negli adulti).
Sintomi
È importante notare che i criteri diagnostici del DSM-5 non sono specificamente adattati alla popolazione pediatrica; quindi, è fondamentale valutare se l’umore e i sintomi associati siano “anormali” tenendo conto del contesto e del livello di sviluppo del paziente. Tuttavia, negli adolescenti più vicini all’età adulta, il quadro clinico della malattia bipolare è simile a quello degli adulti.
I sintomi tipici della fase maniacale della malattia bipolare includono:
- Irritabilità
- Grandiosità
- Euforia
- agitazione/iperattività psicomotoria
- aggressività
- impulsività
- umore instabile
- bassa tolleranza alla frustrazione
- preoccupazioni sessuali
- sintomi psicotici
- ideazione suicida/omicida
La prevalenza dei sintomi durante la fase maniacale può variare. I sintomi più comuni includono aumento dell’energia, distraibilità (che può sovrapporsi con l’ADHD), pressione del linguaggio e irritabilità. Altri sintomi come grandiosità, diminuzione del bisogno di dormire, euforia/elevazione dell’umore, scarso giudizio critico, flusso di pensieri accelerato, ipersessualità e altri sintomi sono anche frequenti durante la fase maniacale.
Tipi bipolari
La diagnosi della malattia bipolare può essere fatta utilizzando i criteri del DSM-5, che distinguono tra disturbo bipolare di tipo I, disturbo bipolare di tipo II, disturbo ciclotimico e altre specifiche correlate.
- Disturbo bipolare di tipo I: si verifica un episodio di mania o misto. I sintomi della mania si presentano per almeno 7 giorni.
- Episodio misto: sintomi maniacali e depressivi per più di 7 giorni
- Disturbo bipolare di tipo II: si verificano episodi della durata di almeno 4 giorni di depressione e ipomania.
- Disturbo ciclotimico: periodi di sintomi ipomaniacali e depressivi, che però non soddisfano i criteri del disturbo di tipo II
La malattia bipolare può manifestarsi in età pediatrica, e si stima che tra il 53% e il 66% degli adulti con malattia bipolare abbia avuto il primo episodio durante l’infanzia o la prima adolescenza. Gli studi indicano una prevalenza dell’1% al 3% negli adolescenti, con un rapporto femmine-maschi di 1:2 nella fascia di età compresa tra i 5 e i 17 anni. Ci sono anche studi che riportano una prevalenza della mania compresa tra lo 0% e lo 0,6% nella fascia di età compresa tra i 9 e i 18 anni.
Fase depressiva e manicale
Durante la fase depressiva, il paziente può manifestare sintomi come tristezza profonda, perdita di interesse o piacere nelle attività quotidiane, sensazioni di colpa o inutilità, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), cambiamenti dell’appetito o del peso, affaticamento o perdita di energia, difficoltà di concentrazione e pensieri ricorrenti di morte o suicidio.
D’altra parte, durante la fase maniacale, il paziente sperimenta un’eccezionale elevazione dell’umore, euforia e un aumento dell’energia e dell’attività. Durante questa fase, possono verificarsi sintomi come un’alta autostima o una sensazione di grandiosità, riduzione del bisogno di dormire, aumento della parlantina, pensieri accelerati o confusi, comportamento impulsivo o rischioso, irritabilità o agitazione, aumento della libido e una tendenza a coinvolgersi in attività eccessive o improvvise, come spese sconsiderate o comportamenti sessuali promiscui.
Le transizioni tra le fasi depressive e maniacali possono avvenire in modo graduale o improvviso, e ci possono essere anche episodi di stato misto, in cui sintomi depressivi e sintomi maniacali si verificano contemporaneamente.
Il disturbo bipolare può influire significativamente sulla vita quotidiana, sul funzionamento sociale e professionale e sul benessere emotivo del paziente. Può portare a problemi nelle relazioni interpersonali, difficoltà nel lavoro o negli studi e un aumentato rischio di suicidio.
Prognosi e diagnosi del disturbo bipolare
La prognosi della malattia bipolare varia, ma in generale presenta alti tassi di morbilità e mortalità. Tuttavia, il 60-90% dei bambini affetti si riprende dalla malattia. È importante notare che l’80% dei pazienti con malattia bipolare ha ricadute, spesso sotto forma di episodi depressivi. Inoltre, il 40% dei bambini con disturbo bipolare di tipo I mantiene episodi maniacali anche in età adulta. L’inizio precoce dell’intervento terapeutico è fondamentale per migliorare la prognosi e prevenire complicazioni a lungo termine.
Il disturbo bipolare, anche noto come malattia bipolare o depressione maniacale, è un disturbo psichiatrico caratterizzato da oscillazioni estreme dell’umore. Le persone affette da disturbo bipolare sperimentano episodi alternanti di depressione maggiore e mania, che possono variare in intensità, durata e frequenza.
La diagnosi del disturbo bipolare viene effettuata sulla base dei criteri del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), pubblicato dall’American Psychiatric Association. La valutazione comprende una valutazione approfondita dei sintomi, della storia familiare e personale, nonché di eventuali comorbidità con altri disturbi psichiatrici.
Eziologia del disturbo bipolare
L’eziologia della disturbo bipolare è multifattoriale, con un forte carico genetico. Si stima che il 20% dei bambini con malattia bipolare abbia un genitore con disturbo dell’umore. I parenti di primo grado dei pazienti con disturbo bipolare hanno un rischio 4-6 volte superiore di sviluppare la stessa malattia. Altri fattori di rischio includono la relazione di privazione precoce e i deficit neuropsicologici, che sono segni di rischio comuni sia per la malattia bipolare che per l’ADHD e lo spettro autistico.
La malattia bipolare è spesso comorbidità con altri disturbi psichiatrici. L’alto tasso di comorbidità include disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), disturbi comportamentali, disturbi dell’opposizione, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore persistente, disturbi psicotici e disturbi da uso di sostanze. La diagnosi differenziale e la gestione delle comorbidità sono importanti per garantire un trattamento adeguato.
Trattamento del disturbo bipolare
Il trattamento del disturbo bipolare solitamente include una combinazione di farmaci, come stabilizzatori dell’umore (ad esempio, litio), antipsicotici, antidepressivi o sonniferi, e terapia psicologica, come la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) o la terapia interpersonale. La gestione della malattia può richiedere un monitoraggio a lungo termine e una collaborazione stretta tra il paziente, il medico e l’assistenza sanitaria per adeguare il trattamento in base alle esigenze individuali.