Incubi: il disturbo da incubo

Il disturbo da incubo è  caratterizzato da incubi persistenti ed una cosiddetta parasonnia (movimenti indesiderati che avvengono durante il sonno) legata al sonno REM. È uno stato dissociato in cui la mancanza di tono del sonno REM continua fino al risveglio.

La conseguenza di questi disturbi può essere l’insonnia dovuta alla paura di addormentarsi, la paura di avere un incubo. Vengono inoltre compromesse le aree del cervello che si occupano della regolazione delle emozioni e la gestione della paura. Inoltre, si presenta una ipereccitazione nei soggetti.

Questo tipo di disturbo si presenta in associazione a disturbi psichiatri o nel disturbo da stress post traumatico (PTSD).

Diagnosi

  • Incubi ripetuti (almeno una volta alla settimana): il contenuto onirico viene ricordato al risveglio e causa disagio alla persona, con conseguente paura di addormentarsi.
  • Sogni prolungati: minacce alla sopravvivenza, alla sicurezza o all’integrità fisica
  • Conseguenze: ipervigilanza, disturbi dell’umore, problemi sociali e cognitivi, impatti negativi nel funzionamento sociale/lavorativo/educativo.

Fattori di rischio

  • Emicrania/bronchite/asma
  • Sostanze: beta-bloccanti, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, astinenza da alcol
  • Basso stato socio economico
  • Altri disturbi del sonno

Valutazione

Durante la valutazione lo psicologo valuterà la storia del sonno, attraverso domande su disturbi psichiatrici precedenti o l’assunzione di farmaci o sostante. È importante domandare con quanta frequenza avvengono questi incubi.

In seguito, lo psicologo dovrà valutare la presenza di altre parasonnie come sonnambulismo o paralisi del sonno. Da non sottovalutare sono anche i sintomi diurni come eccessiva sonnolenza, cataplessia (perdita di tono muscolare) e narcolessia. Alcune scale utilizzate per la valutazione del sonno sono: questionari sulla frequenza dell’incubo, sull’angoscia da incubo e altri.

Una particolare attenzione va data in questa fase alla differenziazione tra incubi post-traumatici e incubi idiopatici (disturbo a sé stante).

Come distinguerli? Gli incubi post-traumatici hanno contenuti traumatici che suscitano emozioni intense, provocando anche agitazione, risvegli, aggressività e senso di impotenza.

Trattamento

Il problema di questo tipo di disturbo è che è sottovalutato e poche volte trattato, persistendo anche fino a dieci anni.

Per quanto riguarda gli incubi associati al PTSD, il farmaco Prazosina si è dimostrato efficace.

Altre terapie non farmacologiche per tratta il disturbo da incubo sono la desensibilizzazione, la terapia dell’esposizione, la terapia di ripetizione delle immagini/sogni lucidi (IRT), la CBT, la terapia della Gestalt e approcci psicodinamici.

IRT: il paziente deve scrivere l’incubo prima della fine, a quel punto dovrà inventare un finale positivo. Questo nuovo finale dovrà essere utilizzato durante il giorno per almeno 10 minuti.

In queste terapie non farmacologiche è importante andare ad agire sulle convinzione disattivate come rimuginazione e catastrofizzazione degli incubi e conseguenze.

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